Pagina 3 di 10
Fondazione Salvini: formazione per chi si prende cura di persone con afasia
E’ gratuito e prevede lezioni ed esercitazioni pratiche
Un nuovo progetto della Fondazione Gianfranco Salvini. E’ destinato a chi si prende cura di persone con afasia e fornisce la formazione necessaria a potenziare la propria competenza comunicativa. Il training, aumentando la possibilità di comunicare, ovvero di condividere informazioni, emozioni, punti di vista e decisioni, incrementa la possibilità di partecipazione sociale, con un considerevole miglioramento della qualità di vita percepita per tutto il nucleo familiare. La partecipazione al progetto è gratuita e prevede 2 ore di formazione, tenute da una logopedista, durante le quali verranno fornite informazioni specifiche sulle caratteristiche del disturbo afasico. Seguirà un’istruzione strutturata e indicazioni sulle modalità necessarie a comunicare efficacemente con la persona affetta da disturbo del linguaggio mediante un metodo appositamente creato per fornire supporto ambientale e accesso alla comunicazione. I caregiver partecipanti, verranno inoltre coinvolti insieme ai loro cari afasici in esercitazioni pratiche, al fine di poter sperimentare sotto la guida dell’esperto le modalità apprese, per consolidare l’esperienza ed affinarla.
Chi è interessato, può scrivere a afasia@fondazionegianfrancosalvini.it
L’afasia è un disturbo del linguaggio conseguente ad una lesione cerebrale che può assumere forme diverse con vari gradi di compromissione: in alcune persone può essere molto danneggiata la capacità di comprendere le parole e le frasi, in altri soltanto quella di produrle, altri ancora riescono a parlare ma non a leggere o scrivere. L’afasia rende difficile il normale utilizzo del linguaggio nelle attività comunicative di tutti i giorni. La perdita o la limitazione della capacità di comunicare con gli altri riduce l’autonomia della persona, oltre a turbare l’equilibrio psicologico dell’ambiente familiare e la qualità delle relazioni.
Borsa di studio al progetto di studio sull’impatto sociale e ambientale della CRT
Assegnata dalla Crt in collaborazione con la Fondazione Gianfranco Salvini
La CRT, in collaborazione con la Fondazione Gianfranco Salvini, ha assegnato la borsa di studio Bruno Dei a un progetto di ricerca sulla valutazione d’impatto sociale e ambientale della CRT. Progetto che sarà condiviso con l’università UniNettuno. E’ stato quindi formalizzato l’incarico della ricerca al dottor Alessandro Magnini che lo completerà entro 6 mesi
“La ricerca – annuncia Magnini – si baserà su una combinazione di metodi quantitativi e qualitativi. In particolare, verranno analizzati i dati delle relazioni annuali, i bilanci sociali e i bilanci ambientali dell’organizzazione. Inoltre, se possibile, saranno condotte interviste al responsabile dei dipendenti e ad alcuni pazienti per raccogliere informazioni qualitative sull’impatto sociale e ambientale della clinica. Un focus importante sarà rivolto al costo sociale della riabilitazione; una riabilitazione efficace può infatti ridurre il costo sociale della disabilità; basti pensare ad un programma di riabilitazione ben strutturato che può consentire a una persona colpita da disabilità di acquisire abilità funzionali che le permettano di tornare al lavoro o di partecipare attivamente alla vita sociale, evitando così la dipendenza economica da programmi di assistenza sociale”.
La borsa di studio è dedicata al professor Dei che per anni ha affiancato l’attività didattica nel campo economico/amministrativo, a quello di Sindaco revisore della Clinica. E’ riservata a laureandi in corsi di laurea triennali o magistrali delle classi degli studi economici o manageriali o equipollenti; a laureati da non più di due anni in corsi di laurea delle classi degli studi economici o manageriali o equipollenti; a tirocinanti presso studi professionali. La borsa di studio è per adesso triennale e l’anno prossimo verrà nuovamente bandita.
La formazione per una comunicazione efficace a chi si prende cura dei pazienti con disturbi del linguaggio
Convenzione tra Crt e Fondazione Gianfranco Salvini che a questo progetto dedica i proventi del 5 per mille.
E’ stata firmata oggi la convenzione tra la Fondazione Gianfranco Salvini e la CRT per un progetto di formazione destinato ai caregiver di pazienti che hanno un disturbo del linguaggio. L’iniziativa sarà realizzata con i proventi del 5 per mille ricevuti dalla Fondazione.
I disturbi afasici sono difficoltà acquisite di linguaggio che si presentano in seguito a lesioni cerebrali e che compromettono le capacità linguistico-comunicative. Questo ha ripercussioni pesanti sull’autonomia e le relazioni interpersonali, interferendo con i livelli di integrazione del soggetto. Una situazione complessa che può creare alle persone che ne hanno cura, ovvero ai caregiver, problemi di comprensione dell’afasia. Tutto ciò motiva la necessità di valutare se il caregiver è “competente” e cioè informato sulle caratteristiche del disturbo e in possesso di specifici requisiti comunicativi che possano massimizzare la possibilità di raggiungere scambi comunicativi efficaci. Allo stesso tempo è importante rendere il caregiver abile e addestrato a facilitare e supportare la comunicazione della persona afasica mediante un metodo che fornisca supporto ambientale e accesso alla comunicazione.
Il progetto di formazione messo a punto dalla CRT prevede criteri utili all’identificazione sia dei pazienti che dei caregiver. Per i primi: presenza di afasia di qualsiasi gravità a seguito di una lesione emisferica sinistra; livello di collaborazione tale da consentire lo scambio comunicativo; buona conoscenza della lingua italiana. Per i secondi: età compresa tra 18 e 90 anni; almeno 5 anni di scolarizzazione; buona conoscenza della lingua italiana; disponibilità di tempo per un’assistenza costante e continua.
Ai caregiver verrà insegnato il metodo d’istruzione TIC TAC (acronimo di “Training di Istruzione alla comunicazione tra persona afasica e caregiver”): si tratta di un metodo caratterizzato da incontri informativi/formativi di circa 2 ore tenuti dalle logopediste presso la CRT.
9 giugno 2023
Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo
Essenziale la diagnosi precoce. Quali strumenti? 80 solo per la formulazione della diagnosi. Si può migliorare.
I risultati del Progetto E-POM dell’Università la Sapienza finanziato dalla Fondazione per la riabilitazione Gianfranco Salvini
ll 2 aprile è la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo (World Autism Awareness Day) istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La ricorrenza richiama l’attenzione sui diritti delle persone che vivono con il Disturbo dello Spettro Autistico, un insieme etoregeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da una compromissione qualitativa nelle aree dell’interazione sociale e della comunicazione; da modelli ripetitivi e stereotipati di comportamento, interessi e attività. Pertanto, le persone con autismo hanno spesso difficoltà di comunicazione e nell’interazione sociale, oltre ad avere comportamenti o interessi limitati o ripetitivi. Le persone con autismo possono anche avere modalità e approcci differenti di apprendimento, di movimento o di attenzione. Come cogliere quindi tutte queste sfaccettature nelle diverse aree di sviluppo dei bambini?
Il progetto E-POM (Evidence for Pediatric Outcome Measures), finanziato da Fondazione Gianfranco Salvini ETS, che ha sede in Valdarno ha provato a fare chiarezza sugli aspetti valutativi legati al mondo dell’autismo. Il progetto è stato coordinato da Donatella Valente, Professore Associato del Dipartimento di Neuroscienze Umane di Sapienza Università di Roma e Presidente del Corso di Studi in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva. “La valutazione multidimensionale nell’autismo richiedere l’utilizzo di strumenti validi ed affidabili” spiega Valente “e solo attraverso la selezione delle migliori evidenze scientifiche possiamo garantire una diagnosi tempestiva, una riabilitazione efficace e soprattutto offrire il migliore supporto possibile ai bambini con autismo e alle loro famiglie”.
La Fondazione Gianfranco Salvini ETS, ente del terzo settore toscano, sostiene e promuove progetti di interesse locale e nazionale, con particolare riferimento al mondo della salute e della riabilitazione. “Abbiamo trovato nella Fondazione un partner serio ed affidabile” continua Valente “e siamo riusciti a portare avanti, grazie alla Fondazione, questo importante progetto nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Inoltre, siamo riusciti a sostenere giovani ricercatori delle professioni sanitarie della riabilitazione all’interno dell’università”.
“Il nostro studio ha evidenziato una grandissima eterogeneità negli strumenti di valutazione dell’autismo” prosegue Marco Tofani – TNPEE e Terapista Occupazionale, assegnista di ricerca del progetto – “basti pensare che per la formulazione della diagnosi abbiamo trovato circa 80 strumenti differenti, e la medesima situazione è stata riscontrata anche nelle altre aree di funzionamento. Inoltre, nella pratica clinica italiana vengono utilizzate differenti scale di valutazione, senza che queste abbiano seguito un adeguato processo di validazione. Questo può avere importanti ripercussioni sulla qualità della presa in carico dei bambini e delle loro famiglie”.
Il Progetto E-POM, attraverso un rigoroso approccio metodologico, ha analizzato le migliori evidenze scientifiche pertinenti ed individuato le scale di valutazione, i test, i questionari più utilizzati a livello internazionale. Inoltre ha analizzato lo specifica contesto italiano, valutando quali siano gli strumenti più idonei nei diversi domini di funzionamento ed in relazione alle età. Lo studio ha individuato numerosi strumenti di valutazione che sono stati suddivisi in differenti macro-categorie, che comprendono la diagnosi, i sintomi e le problematiche, la comunicazione e il linguaggio, ma anche attività e qualità di vita, scuola e apprendimenti, la salute del caregiver, la riabilitazione e la valutazione nell’età adulta.
Per questo motivo il progetto E-POM, ha anche proposto la validazione di alcuni strumenti. Forte del confronto con clinici e familiari, ha deciso di validare in particolare la Sleep Disturbance Scale for Children [LINK: https://www.mdpi.com/1660-4601/19/16/10163] e il Pittsburgh Sleep Quality Index [LINK: https://www.mdpi.com/1660-4601/19/15/9132] che riguardano i disturbi del sonno, sia nei bambini e negli adolescenti con autismo, che nei loro genitori. Il terzo studio, che invece è in corso di pubblicazione, riguarda la valutazione del comportamento nel momento del pasto attraverso la scala Brief Autism Mealtime Behavior Inventory (BAMBI).
E-POM ha sicuramente evidenziato alcune criticità nel panorama italiano e internazionale, ma contestualmente si pone in un’ottica proattiva. Il gruppo di lavoro sta lavorando alla creazione di materiale divulgativo per far conoscere i risultati del progetto. Attraverso la creazione di reti e di collaborazioni con altre realtà italiane, il gruppo di lavoro intende produrre migliori strumenti di valutazione. Inoltre, il lavoro si sta estendendo anche nell’ambito della formazione, ed in particolare nei Corsi di Studio di TNPEE e Terapia Occupazionale di Sapienza Università di Roma. “Stiamo formando i futuri professionisti sanitari della riabilitazione” conclude Valente “e dobbiamo fornire loro le migliori competenze per garantire ai bambini e le loro famiglie riabilitazione e cure di qualità”.
Link:
https://web.uniroma1.it/neuroscienze/home